Manicomics Teatro
VIAGGIO ORGANIZZATO plus
con Agostino Bossi Matteo Ghisalberti Paolo Pisi
regia di Mauro Mozzani e Rolando Tarquini
Costumi di Graziella Trecordi
Luci di Graziano Marafante
Fonica di Alberto Fontanella
Teatro clown per famiglie
Lo spettacolo Manicomics più rappresentato
Lo spettacolo è senza parole o quasi, e nasce dalle idee di Filippo Arcelloni, Mauro Mozzani, Franco Sartori e Rolando Tarquini, negli anni novanta, ed è stato portato sulle scene con differenti team di attori. La scrittura dello spettacolo avvenne in un modo semplice e spontaneo. Una di quelle creazioni che nascono bene. E grazie al suo linguaggio, indubbiamente legato a quello del clown teatrale, ha potuto far ridere e riflettere pubblici molto diversi in Italia, Francia, Germania, Polonia, Russia, Svizzera,
Portogallo, Belgio, Germania, Olanda, Spagna, Argentina, Uruguay.
Un linguaggio semplice e creativo, a tratti sottile e delicato e a tratti comicamente irriverente, rivolto ad un largo pubblico. Luci, scenografie e altri orpelli scenici sono ridotti al minimo e la scena viene letteralmente riempita dalle gags comiche e dalle surreali immagini create con pochissimi oggetti.
Viaggio Organizzato tratta di un tema sempre attuale: la voglia di viaggio che conquista tutti noi. Partire da un aeroporto per arrivare su una isola deserta, incontrando strani animali e tutti i luoghi comuni del viaggio, mescolando quotidianità a eventi straordinari come statue parlanti ed autobus immaginari.
Per questi motivi Mauro Mozzani e Rolando Tarquini hanno deciso di allestire di nuovo lo spettacolo, convinti della sua ancora lunga vita ma soprattutto delle tante risate che ancora saprà suscitare.
“Ci siamo decisi a rimontare lo spettacolo dopo qualche anno che non riuscivamo più a portarlo in scena a causa di impegni artistici in altre direzioni. Ma soprattutto dopo aver trovato tre attori adatti a realizzarlo. È uno spettacolo a cui siamo particolarmente affezionati e crediamo abbia ancora tanta anni davanti a sè. Ci abbiamo lavorato ancora divertendoci e ridendo delle nostre stesse fragilità e debolezze, che sono quelle di tutti gli uomini e le donne del mondo”.
Mauro e Rolando